lunedì 1 febbraio 2016

I dieci giorni che sconvolsero la Fiorentina: 5) La cavalcata della C2

A settembre comincia il campionato. E’ la C2, così ha voluto il Presidente della Lega Semiprofessionisti Mario Macalli a dispetto di chi (tutta Firenze) chiedeva uno sconto. Il Palazzo che non ci ha mai amati non comincia a farlo adesso, Macalli finisce nella lista dei nemici di Firenze, e il campionato può cominciare. Allenatore un’altra vecchia conoscenza del lontano 1982: Pietro Vierchowod, l’ex-stopper.
La campagna abbonamenti è un trionfo, oltre 17.000 abbonati per confermare che i fiorentini vogliono stare accanto alla propria squadra, dovunque e comunque. Da San Giovanni Valdarno (dove l’ex Ciccio Baiano  ci castiga subito) a Gualdo Tadino fino a Grosseto (passando per una sconfitta interna con il probabile avversario per la promozione, il Rimini), tocca proprio a Vierchowod subire l’impatto con questa terra sconosciuta ed i suoi feroci e impietosi abitanti che è questa C2.
Il “russo”, che non si fa amare neppure dalla stampa con la quale non riesce a stabilire alcun tipo di rapporto, viene sostituito alla decima giornata da Alberto Cavasin, tecnico più navigato, esperto e comunicativo, con il quale la Fiorentina, pardon, la Florentia Viola dopo qualche stento ulteriore spicca il volo, inanellando otto vittorie consecutive che la portano in testa al campionato al pari con il Rimini.
Saranno le vittorie (sempre producenti nei confronti del morale), sarà il nuovo tecnico, sarà che la Società si sta strutturando velocemente, la nuova “cosa viola” acquista sempre più simpatia, oltre che forza. Il 24 febbraio 2003 va a Rimini a giocare il big match nella tana dell’avversario.
E’ apoteosi. Vince 2-0 dominando, e da quel momento la promozione non è più in discussione. C’è tempo per un siparietto estemporaneo a Gubbio, quando una nevicata fuori stagione o quasi costringe i tifosi viola reduci da Wembley e dal Nou Camp di Barcellona a improvvisarsi spalatori, rimboccandosi le maniche senza far caso agli scherzi del destino verso le nobili decadute.
Alla fine di quella stagione incredibile e (si spera) irripetibile, la Florentia Viola è prima con 70 punti, e promossa in C1.
Per regalo, pochi giorni dopo Diego Della Valle ricompra il marchio e i colori storici della squadra di Firenze.
La Fiorentina sta tornando. Siamo ancora vivi. Viva la Fiorentina.

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