lunedì 1 febbraio 2016

I dieci giorni che sconvolsero la Fiorentina: 6) La fatal Perugia

L’estate del 2003 è uno di quei momenti in cui il calcio italiano si gioca la sua credibilità. E la perde, regolarmente. Il vulcanico Luciano Gaucci, in quel momento ancora “benemerito” per una parte del sistema, ottiene per il suo Catania l’estensione della Serie B a 24 squadre, a risarcimento di presunti torti subiti da quella che all’epoca è la sua seconda squadra. Ciò significa ripescaggio dalla C1 di almeno 4 squadre, per determinare le quali viene scelto il criterio del “blasone”, che premia la neopromossa Fiorentina.
Dopo una campagna acquisti condotta in funzione della C1, che ha visto arrivare altre promesse di quegli anni come Christian Maggio e Sebastian Cejas, ci si dispone ad affrontare una durissima Serie B. Un’impresa da far tremare i polsi a tanti, ma non ai nostri capitani coraggiosi, Gino Salica e Giovanni Galli, che dichiarano apertamente di puntare alla Serie A come obbiettivo della stagione.
I fatti dicono altrimenti. La squadra allenata da Cavasin stenta, e a gennaio è chiaro che se l’obbiettivo deve essere centrato, al di là dei bei discorsi servono rinforzi consistenti. Che peraltro arrivano. All’epoca i fratelli Della Valle non badano a spese. Al mercato di riparazione vengono acquistati da Giovanni Galli e Fabrizio Lucchesi (arrivato in autunno a rinforzare lo staff con la qualifica di Direttore Generale) ben 11 giocatori, tra cui il greco Zizis Vryzas, che va ad affiancare il bomber Christian Riganò, cannoniere efficace anche nella serie cadetta.
I risultati però non cambiano, Diego Della Valle perde la calma: viene esonerato Cavasin, ed al suo posto chiamato il tecnico-tifoso Emiliano Mondonico, con il preciso incarico di agganciare quel sesto posto che darebbe il diritto a giocare il play-off con la quart’ultima della serie A. Mondo è un grande navigatore della serie B. Vryzas giustifica i soldi spesi per prenderlo firmando il gol vittoria contro il Palermo capolista.
Da quel momento la Fiorentina ne vince cinque a fila, e il sesto posto è suo. Si giocherà lo spareggio, e un destino che quell’anno pare volersi divertire mette di fronte alla Fiorentina di nuovo il buon Gaucci, questa volta con la sua prima squadra, il Perugia.
I grifoni umbri per la verità hanno giocato un campionato “alla meno”, come si dice. Squadra abbastanza forte, nel girone di ritorno è andata in crisi di risultati fino a scivolare alla posizione che ora ce la fa incontrare nel doppio spareggio. Sembra una squadra troppo forte per la portata viola, eppure i nostri partono per Perugia fiduciosi. Tanta è forse la voglia di riprenderci il posto che ci compete.
A Perugia, avviene il miracolo. Dopo soli tre minuti di gioco, Enrico Fantini – giocatore fino a quel momento rimasto all’oscuro delle cronache – segna un gol splendido, che è rimasto nel cuore dei tifosi viola. La Fiorentina lo tiene giocando bene per i restanti 87 minuti, mettendo sotto un Perugia impaurito e contratto (c’è chi dice che le motivazioni della prestazioni sono altre, anche alla luce della successiva fuga a Santo Domingo di Gaucci, ma si tratta di illazioni che non sono mai state provate). Nel match di ritorno, i grifoni provano a reagire, ci mettono paura con l’ineffabile Do Prado, ma ancora Fantini si dimostra l’eroe del momento e chiude il conto.

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