E’ la festa dei quattordici anni.
E zero titoli.
Quattordici anni fa, Diego della
Valle accettava ufficialmente l’offerta di Leonardo Domenici, sindaco pro-tempore di Firenze che aveva recuperato
il titolo sportivo perso dall’A.C. Fiorentina (dichiarata inammissibile ai
campionati di calcio della F.I.G.C., e poi anche fallita) dalla holding di Cecchi
Gori e l’aveva offerto appunto a quella di Della Valle.
La storia di quei giorni
l’abbiamo scritta in tanti, la conosciamo veramente fino in fondo in pochi e ce
la immaginiamo però tutti.
Un fallimento indubbiamente
pilotato e poco casuale, una rinascita che sul momento ebbe del miracoloso.
Squadra e società allestite in meno di 20 giorni (poco dopo Ferragosto la nuova
Florentia Viola già giocava al Franchi contro il Pisa). A ripensarci adesso a
mente fredda, con l’entusiasmo sbollito da tempo, quella lista di giocatori di
categoria (C2) che Gino Salica e Giovanni Galli andarono a comprare in quattro
e quattr’otto sembra – fatte le debite proporzioni – come quella che Erdogan
aveva già pronta per le epurazioni dopo il fallito colpo di stato.
La storia passata, presente e
futura (per quanto prevedibile) del calcio ci insegna che i miracoli si fanno,
sì, ma ci vogliono un po’ più di 20 giorni. Le trattative per quel
dolorosissimo (per i tifosi) e complicatissimo
(per gli addetti ai lavori) passaggio di mano viola durarono
probabilmente più delle 48 ore che Domenici, Giani e compagnia bella hanno
consegnato alla leggenda, più che alla storia della Fiorentina.
Che da allora ha come ragione
sociale A.C.F.. Non più A.C.. E che non volle recuperare la storica sede di
Piazzale Donatello. Da allora alloggia al Franchi, come una sfollata di lusso.
A fatica riacquistò nome e trofei, era il minimo sindacale, di meno Firenze non
avrebbe accettato. Quel nome e quei trofei erano quanto aveva di più caro. Al
pari del David, del Ponte Vecchio, del Campanile di Giotto, del Battistero, del
Piazzale Michelangelo, di Santa Maria del Fiore. Non è un mistero, in questa
città Giancarlo Antognoni sta alla pari di Michelangelo Buonarroti.
Tra poco si festeggiano i 90
anni. Quando fa comodo l’A.C.F. rivendica una continuità con il passato che
nella sostanza non ha mai, o quasi, perseguito. Nei giorni in cui si dura
fatica a comprare un terzinaccio, è indubbiamente molto più appassionante
giocare al Top 11 o immaginare quale delle vecchie glorie, di un passato con il
quale i Della Valle non hanno nulla e non hanno voluto avere nulla a che fare,
interverranno alla festa.
Senza chiedersi se non fosse più
opportuno limitare la commemorazione agli ultimi quattordici, di questi anni. E
interrogarsi sul perché, a parte un paio di amichevoli con squadroni spagnoli
in cerca di lauti ingaggi, non abbiamo vinto più nulla, né ci siamo andati
vicini.
Di seguito alleghiamo una scheda
contenente la lista dei presidenti che si sono succeduti al timone della
Fiorentina, A.C. o A.C.F. che dir si voglia.
Lo proponiamo noi un gioco. In
questa lista dei TOP 24, i Della Valle a che punto li mettereste? Aspettiamo curiosi
le risposte.
I Presidenti Viola
Luigi Ridolfi Way da Verrazzano (1926 – 1942)
Fondatore,
promozione in A nel 1931, retrocessione in B nel 1938, promozione in A nel
1939, 1^ Coppa Italia nel 1940, lasciò la presidenza della Fiorentina per
assumere quella della Federcalcio nel 1942
Scipione Picchi (1942 – 1945)
Padre
del giornalista e storico viola Sandro
Arrigo Paganelli (1945 – 1946)
Ex
dirigente della Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas, cofondatore della
Fiorentina nel 1926 e vicepresidente con Ridolfi, fu reggente della società
viola per un anno (con Ridolfi caduto in disgrazia per il suo passato fascista
ed un comitato di reggenza che eleggeva le cariche sociali)
Iginio Cassi (1946 – 1947)
Reggente
viola per un anno, in seguito presidente della Mostra Internazionale
dell’Artigianato (fu lui a spostarla dal Parterre alla Fortezza nel 1958)
Ardelio Cassi (1947 – 48)
Reggente
viola per un anno, imprenditore tessile pratese, che sponsorizzò società e
squadra anche dopo il termine della propria reggenza
Carlo Antonini (1948 – 1951)
Imprenditore
di Chiusi, fu il primo vero presidente viola del dopoguerra, e colui che avviò
la costruzione della squadra che sarebbe diventata campione nel 1956
Enrico Befani (1951 – 1961)
Imprenditore
tessile pratese, campione d’Italia nel 1956, finalista di Coppa Campioni nel
1957, vincitore di Coppa delel Coppe e Coppa Italia nel 1961, il primo double
della storia del calcio europeo (due trofei nella stessa stagione)
Enrico Longinotti (1961 – 1965)
Imprenditore
di Geve in Chianti, rilevò la società viola dopo le improvvise dimissioni di
Befani, sdegnato perché il C.d.A. viola gli aveva bocciato il progetto di
ristrutturazione e ricapitalizzazione societaria.
Nello Baglini (1965 – 1971)
Imprenditore
pisano del settore inchiostri, Cmpione d’Italia nel 1969, vincitore di Coppa
Italia nel 1966 e nello stesso anno della Mitropa Cup (altro double
continentale)
Ugolino Uolini (1971 – 1977)
Imprenditore
fiorentino, la Gover Gomma (forniture per edilizia e
abbigliamento) era una delle fabbriche più importanti non solo della Toscana,
vincitore della Coppa Italia nel 1975 e della Coppa di lega Italo – Inglese nel
1976
Rodolfo
Melloni (1977 –
1979)
Presidente per delega di Ugolini, il primo dei tre
presidenti morti in carica, per infarto
Enrico Martellini (1979-1980)
Già consigliere viola, anch’egli delegato di Ugolini
Ranieri
Pontello (1980
– 1986)
Nessuna vittoria, ma uno scudetto sfiorato per
quindici minuti
Pier Cesare
Baretti (1986 –
1987)
Ex giornalista, il secondo dei presidenti viola, in
questo caso per delega di Pontello, a morire in carica, per incidente aereo
Lorenzo
Righetti (1987
– 1990)
Ex arbitro, delegato di Pontello alla presidenza viola
fino a pochi mesi prima della cessione della società dopo la finale UEFA di
Avellino
Flavio
Pontello (1990)
Riassunse la presidenza per breve tempo, quello
necessario a trattare la cessione a Cecchi Gori
Mario Cecchi
Gori (1990 –
1993)
Imprenditore fiorentino del cinema, terzo presidente a
morire in carica, stroncato da un infarto. Una retrocessione in B
Vittorio
Cecchi Gori
(1993 – 2002)
Una promozione in A, due Coppe Italia, una Supercoppa
italiana, un fallimento della società
Ugo Poggi (2002, per due mesi)
Ottavio
Bianchi
(2002, per tre mesi)
Leonardo
Domenici (1°
agosto – 3 agosto 2002)
Sindaco pro – tempore di Firenze, recupera il titolo
sportivo della società fallita e lo cede a Diego della Valle, che costituisce
la Giorentina 1926 Florentia Viola
Gino Salica (2002 – 2004)
Una promozione in C1, un ripescaggio in B, una
promozione in A dopo spareggio con il Perugia
Andrea Della
Valle (2004 –
2009)
Mario
Cognigni (2009
– 2016)
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