venerdì 29 aprile 2016

VIOLA NELLA TESTA E NEL CUORE: Il mistero Della Valle

L’errore più grande che si può commettere è quello di considerare Diego Della Valle un’entità maligna, una specie di Saruman del Signore degli Anelli. E’ semplicemente un industriale che ha avuto successo al di là dei propri meriti, perché ad un certo punto le Tod’s facevano moda, e gli italiani avevano da spendere per comprarsele.
Quando prese la Fiorentina, dicono che suo padre Dorino si adirò non poco. Il calcio per la famiglia di produttori di scarpe di Casette d’Ete era il classico passo più lungo della gamba. Una macchina mangia-soldi che il patriarca dei Della Valle temeva assai. Per una volta, Diego fu veramente il genio che qualcuno dice. Vide più lungo. La visibilità che gli dette la Fiorentina fu strepitosa. Il gruppo Della Valle decollò verso mercati che fino a quel punto aveva potuto solo sognare. E magari per qualche anno sognò addirittura di poter sfondare anche nel calcio.
Poi successe quello che successe. Il sistema si difese. Diego non aveva in mano una scala reale, ma una semplice scala. Qualcun altro aveva full, o se non l’aveva fu bravo a bluffare, come sempre. Lui rimase a secco per una serie di “piatti”, si prese paura e passò la mano al fratello, fermo restando che i cordoni della borsa li manteneva lui. E per lui, il ragionier Cognigni.
Non è malvagio, Diego Della Valle. Semplicemente crede di poter gestire la Fiorentina così come gestisce le altre sue imprese. Mettendo a capo un “contabile” che tenga i conti sotto controllo. Gestendo i giocatori buoni come una partita di scarpe ben riuscita: quindi da vendere subito al miglior offerente. Limitando gli investimenti ed i coinvolgimenti: Mammana era troppo, la Champion’s è troppo, lo scudetto non ne parliamo. L’Europa League vediamo, ma mi sa tanto che anche quello è un balocco che ha stancato il suo possessore.
Pasqual e Tomovic vanno bene, chiedono poco. Un terzino di ruolo costerebbe molto di più, per questo sono dieci anni e passa che non arriva. Borja e Ilicic sono arrivati al limite, nessuna meraviglia se saranno venduti, più di questo sangue da queste rape non si spreme. Babacar e Kalinic vanno via, quando ricapita un bischero che te li paga a peso d’oro? Si, ma l’anno prossimo di punta chi gioca? Un bischero si trova, e poi….mica dobbiamo lottare per lo scudetto!
Gli allenatori……Uno vincente costa troppo, meglio puntare su un emergente, a condizione di liberarsene appena comincia a rompere i coglioni perché vuole vincere. Prandelli, Montella, Sousa…..l’anno prossimo Maran, o il ridimensionato e senza pretese Mazzarri. Già un Cavasin ormai costerebbe troppo, i soldi a Casette d’Ete mica si zappano nell’orto!
Non è cattivo Diego Della Valle, non è un pistola che non conta nulla suo fratello Andrea. Sono due tizi capitati in un gioco che se lo vuoi giocare come si deve è più grande di loro. Se ti limiti a giocarlo per la visibilità, allora ok. Meglio di loro non c’è nessuno.
Dice il saggio: se vanno via chi ci compra? I cinesi? Speriamo, visto che prima o poi si comprano tutto. I “bottegai” di Firenze? Ma per l’amor di Dio…….

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