L’errore più grande che si può commettere è quello di
considerare Diego Della Valle un’entità maligna, una specie di Saruman del Signore
degli Anelli. E’ semplicemente un industriale che ha avuto successo al di là
dei propri meriti, perché ad un certo punto le Tod’s facevano moda, e gli
italiani avevano da spendere per comprarsele.
Quando prese la Fiorentina, dicono che suo padre Dorino si
adirò non poco. Il calcio per la famiglia di produttori di scarpe di Casette d’Ete
era il classico passo più lungo della gamba. Una macchina mangia-soldi che il
patriarca dei Della Valle temeva assai. Per una volta, Diego fu veramente il
genio che qualcuno dice. Vide più lungo. La visibilità che gli dette la
Fiorentina fu strepitosa. Il gruppo Della Valle decollò verso mercati che fino
a quel punto aveva potuto solo sognare. E magari per qualche anno sognò addirittura
di poter sfondare anche nel calcio.
Poi successe quello che successe. Il sistema si difese.
Diego non aveva in mano una scala reale, ma una semplice scala. Qualcun altro
aveva full, o se non l’aveva fu bravo a bluffare, come sempre. Lui rimase a
secco per una serie di “piatti”, si prese paura e passò la mano al fratello,
fermo restando che i cordoni della borsa li manteneva lui. E per lui, il
ragionier Cognigni.
Non è malvagio, Diego Della Valle. Semplicemente crede di
poter gestire la Fiorentina così come gestisce le altre sue imprese. Mettendo a
capo un “contabile” che tenga i conti sotto controllo. Gestendo i giocatori
buoni come una partita di scarpe ben riuscita: quindi da vendere subito al
miglior offerente. Limitando gli investimenti ed i coinvolgimenti: Mammana era
troppo, la Champion’s è troppo, lo scudetto non ne parliamo. L’Europa League
vediamo, ma mi sa tanto che anche quello è un balocco che ha stancato il suo
possessore.
Pasqual e Tomovic vanno bene, chiedono poco. Un terzino di
ruolo costerebbe molto di più, per questo sono dieci anni e passa che non
arriva. Borja e Ilicic sono arrivati al limite, nessuna meraviglia se saranno
venduti, più di questo sangue da queste rape non si spreme. Babacar e Kalinic
vanno via, quando ricapita un bischero che te li paga a peso d’oro? Si, ma l’anno
prossimo di punta chi gioca? Un bischero si trova, e poi….mica dobbiamo lottare
per lo scudetto!
Gli allenatori……Uno vincente costa troppo, meglio puntare su
un emergente, a condizione di liberarsene appena comincia a rompere i coglioni
perché vuole vincere. Prandelli, Montella, Sousa…..l’anno prossimo Maran, o il
ridimensionato e senza pretese Mazzarri. Già un Cavasin ormai costerebbe troppo,
i soldi a Casette d’Ete mica si zappano nell’orto!
Non è cattivo Diego Della Valle, non è un pistola che non
conta nulla suo fratello Andrea. Sono due tizi capitati in un gioco che se lo
vuoi giocare come si deve è più grande di loro. Se ti limiti a giocarlo per la
visibilità, allora ok. Meglio di loro non c’è nessuno.
Dice il saggio: se vanno via chi ci compra? I cinesi?
Speriamo, visto che prima o poi si comprano tutto. I “bottegai” di Firenze? Ma
per l’amor di Dio…….
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