Leo Messi come Batigol. Con la
vittoria sul Venezuela nei quarti di finale della Copa America del Centenario
che si disputa negli Stati Uniti, l’Argentina si candida alla vittoria finale,
mentre celebra la Pulce che raggiunge Omar Gabriel Batistuta in vetta alla
classifica dei marcatori di sempre della nazionale biancoceleste.
54 reti. Batigol le ha segnate in
77 partite, tra il 1991 ed il 2002. La Pulce ci ha messo un po’ di più, 111
partite. La media gol del Re leone è dunque inarrivabile. Gli anni invece, per
ora, sono gli stessi, 11 dall’esordio, ma Lionel ha la possibilità di allungare
la serie e diventare il recordman assoluto.
“Sono felice di aver eguagliato
il record di gol di Batistuta e di aver raggiunto la semifinale”, ha commentato
Messi, che sembra finalmente destinato ad essere profeta in patria e a vincere “qualcosa”
con la maglia della sua nazionale. Dopo un decennio di trionfi in blaugrana, lo
score in biancoceleste della Pulce finora era desolante, con il punto più basso
raggiunto nell’anonima finale dei mondiali 2014 giocata e persa in Brasile
contro la Germania. Tanto da far dire a un commentatore d’eccezione come Diego
Armando Maradona che Leo aveva la classe ma non il carisma, la personalità
adatta.
Ne aveva tanta, da vendere, di
personalità Omar Gabriel, che ai suoi tempi fece innamorare una nazione, l’Argentina,
ed una città, Firenze. “Passare
questo record un po’ mi ha fatto male”, ha commentato il Re Leone, fino ad ora
l’unico che ha eguagliato Diego Maradona nel sentimento del suo popolo. Gli
farà male forse cederlo del tutto, quel record, al prossimo gol biancoceleste
di Messi. Si consolerà probabilmente con una nuova vittoria dell’Argentina, che
non trionfa in Copa America dal 1993.
Quell’anno si giocava in Ecuador.
Nella finale contro il Messico gli argentini vinsero 2-1. Le due reti furono…. indovinate
di chi? Ma di Batigol, che domande. Da allora, l’Uomo di Reconquista non aveva
più avuto intorno un’Argentina alla sua altezza. Aveva avuto in compenso una
Fiorentina abbastanza forte da consentirgli di battere il record viola dei
marcatori di sempre, 151 reti contro le 150 di Kurt Hamrin, e questo è un
record che gli resterà per un bel po’ di tempo.
Due anni prima, in Cile, il
ragazzo che giocava nel Boca Juniors era esploso come capocannoniere della Copa
che quell’anno si giocava in Cile, e che vide l’Argentina trionfare in finale
nientemeno che contro l’avversario di sempre, il Brasile: 3-2, con gol decisivo…..
indovinate di chi? Ad osservarlo c’erano gli emissari della Fiorentina di Mario
& Vittorio Cecchi Gori, volati laggiù per Diego Latorre e fulminati dal
talento emergente del Rombo di Tuono argentino. Cosa successe dopo la finale,
lo sanno tutti.
C’è da immaginare che a Firenze,
come in buona parte del Sudamerica, nessuno tiferà per i biancocelesti, e per
un nuovo gol dell’Uomo di Rosario, Leo Messi, che proietti l’Argentina ad un
nuovo successo, 23 anni dopo l’ultimo firmato Batigol.
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