lunedì 6 giugno 2016

A volte ritornano



Settimana complicata, trascorsa in un susseguirsi di momenti tristi, e densi di significato, come ad esempio l’ultimo saluto ad uno dei più grandi campioni dello sport di tutti i tempi, un grand’uomo anche fuori dal ring, uno di quelli che cambiano il mondo e lo lasciano migliore di come l’hanno trovato. O come l’ultimo saluto ad un pilota di moto da corsa, scomparso ad un’età in cui non dovrebbe nemmeno essere concepibile ricevere onoranze funebri.
Settimana trascorsa anche da un’impresa sportiva all’altra, compiute da campioni veri, da numeri uno che con un colpo di pedale o di manetta del gas hanno saputo capovolgere un destino che sembrava irrimediabilmente avverso. Vincenzo Nibali e Valentino Rossi, finché non suona la campana andate. Il tempo dà ragione sempre ai migliori.
Settimana di elezioni amministrative, e di preparativi per un Europeo di calcio che si preannuncia da anno zero per la nostra Nazionale. Ops, pardon, a Firenze a parlare di Nazionale si rischia di fare la fine di Fra Girolamo Savonarola (per chi non ricordasse, c’è una targa in Piazza Signoria). La Fiorentina è la Nazionale di una città ormai purtroppo sempre più ripiegata su se stessa, che vive le sue glorie passate come simboli di rituali di cui si è perso il senso reale, che ha perso la formula magica che possedeva una volta per produrne di nuove.
Settimana dunque con più carne al fuoco di quanta se ne possa digerire in breve tempo. Diventa difficile rituffarsi così, d'emblée, negli splendori e miserie della nostra Madame, la Fiorentina. Anche perché a tuffarsi senza aver controllato sotto, c’è il rischio di fare la fine di quelli che si buttano nelle piscine vuote.
Parla Corvino. Già di per sé un evento. L’altra volta alle sue conferenze stampa c’era la fila, più che a sentire Wanda Pasquini nelle vecchie, care commedie in vernacolo. Pantaleo è stato l’unico nella storia del calcio capace di fare concorrenza a Dario Fo ed al suo “gramelot”. Parole che prima di lui non esistevano e dopo di lui danno lavoro a schiere di esegeti del testo. Che avrà voluto di’?
E’ il momento degli exit poll. Proviamo a farne uno sul futuro prossimo viola. Al netto delle dichiarazioni del nuovo direttore generale, per analizzare le quali  necessita il testo a fronte, ci sono considerazioni di buon senso. Se un cavallo come Corvino è di ritorno, vuol dire che ha ottenuto garanzie. Per sé, intendiamo dire. “Questa volta quello che faccio è ben fatto, a prescindere”. “Ma le pare, direttore, questo è il portafoglio (si fa per dire), faccia come meglio le riesce, l’importante è che nessuno venga a romperci le scatole, nessuno fischi, nessuno diserti lo stadio”.
Firenze è una città dove ormai ci si accontenta, e se proprio qualche disturbo di coscienza sopravviene, ci si isola dal resto del mondo. Noi siamo Firenze. Basta trovare altri undici ragazzotti che, come si suol dire, “ci sentono per la maglia”, e il gioco è fatto. Poi magari arrivi sesto o settimo anche l’anno prossimo, ma è un sesto o settimo diverso, “gome una Gembionz”. Che sei arrivato ad un passo dalla Europa League due volte e che quel passo poi ti sei sempre regolarmente rifiutato di farlo, non se lo ricorda più nessuno. Il tifoso non vuole pensieri, disse una volta un noto giornalista locale.
Corvino, che bene o male almeno undici ragazzotti alla ripartenza del campionato dovrà iscriverli, è uomo dei tempi lunghi. Delle trattative estenuanti, e magari su quattro o cinque binari in contemporanea. Ci sono anche gli Europei a complicare la vita a chi fa mercato. E’ il contrario della frutta, adesso i prezzi sono da fine giornata, tra un mese saranno tutti da primizie.
Viviamo tempi oscuri, combattuti tra Vecino e Gabbiadini. Sarà un’estate lunga, per certi versi interminabile, come quelle che vivevamo da ragazzini tra la fine di un anno scolastico e la ripresa del successivo. Con la differenza che allora ci divertivamo un monte, e di tornare a scuola a ottobre non ne aveva voglia nessuno. Adesso, alla ripresa del campionato a fine agosto ci sarà gente che prende d’assalto i pronti soccorsi con crisi d’astenia. Tifosi sull’orlo di una crisi di nervi.

Nessun commento:

Posta un commento