venerdì 15 luglio 2016

A metà del guado in acque pericolose



Chi scrive, non ha visto la partita Fiorentina - Team Trentino, prima uscita stagionale della compagine viola 2016-17. Per quanti peccati uno possa aver commesso nella vita, la pena – diceva Beccaria – deve essere sempre commisurata alla colpa. E perciò certi supplizi non devono essere giammai inferti a chicchessia.
Riportano le cronache di una vittoria per 10 – 1, dove quell’1 sta a testimoniare di una non felice prova della difesa viola. O quantomeno di quella parte della difesa viola che si sta allenando gli ordini del mister Sousa. L’altra parte is blowing in the wind. A Corvino hanno messo in mano un retino da farfalle, con quello dovrebbe acchiappare un paio di terzini di qui a fine agosto. Pare che la nouvelle vague sia adesso il campionato olandese. Quello serbo, a regola, è diventato troppo caro per i braccini, pardon, per i portafogli viola.
Chi scrive, già che c’era, s’è guardato bene dal sorbirsi anche la prima conferenza stampa stagionale di Paulo Sousa. Dice che c’era un entusiasmo come da primo giorno di scuola alla ripresa dell’anno scolastico. Frase memorabile: “Non mi aspetto acquisti, io penso ad allenare”. Ecco.
La Fiorentina è una pentola che bolle, con la temperatura e la pressione che stanno raggiungendo livelli di attenzione. Per il livello di guardia, bisognerà attendere le prime partite ufficiali e vedere quanti punti avremo messo in classifica dopo le prime quattro – cinque di campionato.
E’ calcio di luglio, nemmeno d’agosto. Tra un mese magari battiamo il Bayern Monaco in amichevole preagonistica, o preagonica se si preferisce, e cambia tutto. Adesso si vive di sensazioni. La prima delle quali è che questo mister così poco entusiasta possa non mangiare il panettone. O non tirare i coriandoli a Carnevale. O non mangiare la colomba pasquale. Il suo entusiasmo per il progetto” è pari alla voglia dei Della Valle di portarlo avanti. Di solito questa è una miscela esplosiva altamente instabile, come la nitroglicerina. Dipende a quale delle due parti saltano prima i nervi, ma di sicuro a qualcuno saltano. Dipende dalle solite quattro – cinque partite di inizio campionato, e da come vanno.
Altra sensazione. La Fiorentina è una squadra da sistemare, finire di allestire, registrare. Ognuno usi il termine che preferisce. Quella che si sta allenando a Moena è una Primavera allargata, mancano i reduci dall’Europeo e gli eventuali acquisti. Ormai è diventato un trend. Chi si allena d’estate non gioca d’inverno. Finiti i tempi di quei bei ritiri in cui si partiva per Roccaporena con tutti gli effettivi, primi giorni corse in salita e basta prima di vedere il pallone. Chi arrivava a vedere il pallone faceva anche la foto ricordo e finiva nell’album delle figurine con la maglia viola, per tutta la stagione successiva.
Tuttavia, a vedere le cose da un altro punto di vista, la Fiorentina attuale sarebbe una squadra che avrebbe molto di più di quello che si rende conto di avere. Un attacco potenziale Gomez Rossi Kalinic quante squadre ce l’hanno in Europa? Il tedesco è tornato dagli europei rigenerato. Il croato idem. Quanto a Rossi, sempre in termini di sensazioni si può dire che se non ce lo stroncano qualche cosa come seconda punta può ancora combinarla. In viola, intendiamo.
Con un attacco così ed un centrocampo sui livelli della scorsa stagione, veramente basterebbero un par di terzini. Centrali di difesa ne abbiamo a iosa. Portieri idem, più noi dell’Excelsior. Non mancherebbe neanche tanto per poter dire la squadra è a posto. Al netto degli affari sfumati, delle giovani promesse lasciate scappare via e di tutti i soliti discorsi. Questi, i Della Valle, non vogliono più spendere né lambiccarsi la testa con questo gioco troppo complicato. Ma a rigore di autofinanziamento basterebbe anche poco per fare una squadra più che discreta.
Problema. Rossi, Gomez e Kalinic (per non parlar di Babacar) guadagnano da soli più del resto della squadra messo insieme. Bisogna limare il monte ingaggi è uno slogan che furoreggia da tempo, e che anche quest’anno è scritto a caratteri cubitali sul frontone dello Stadio Franchi. Ergo, il Gomez tornato Gomez fa gioco per essere venduto, non per farci qualche gol. Mentre l’INDA volteggia intorno a Bernardeschi come un avvoltoio e la Roma girella come uno squalo intorno a Borja Valero, altra sensazione è che qualche brandello di carne prima o dopo ce lo staccano. Magari agli ultimi giorni di mercato, quando non trovi più nemmeno il disinfettante per medicarti.
Diego Della Valle è uomo dalle tante idee, ma confuse. Di tutto ciò che voleva fare da grande, a parte le scarpe e la ristrutturazione del Colosseo, sembra sulla strada di concretizzare ben poco. La discesa in campo in politica si è concretizzata in poche frasi sconnesse pronunciate al cospetto di Lilli Gruber. La costruzione del nuovo stadio si è arenata su secche ampiamente segnate sulle carte nautiche. Il braccio di ferro con Nardella peraltro è più patetico che avvincente, a questo punto. Quanto alla Fiorentina, i risultati parlano da soli, dopo quattordici anni.
Parla anche Patrizia Panico, dall’altra metà del cielo viola. Nel salutare per sempre la Fiorentina Women’s, la bomber romana che era stata il valore aggiunto di una squadra viola femminile destinata la scorsa stagione a grandi cose non le manda a dire.
“Quel progetto però, che mi ha convinto a mettermi in gioco con l'entusiasmo di una ventenne, oggi si è arenato e forse addirittura ha fatto qualche passo indietro: la Fiorentina ha ridimensionato le ambizioni, diciamo così, e di conseguenza non ci sono state più chiarezza, correttezza e trasparenza sul percorso che, intrapreso nella scorsa stagione, questa squadra dovrebbe continuare a fare”.
Parole che non hanno bisogno di commento. Continua la Panico, inviando il proprio ringraziamento “ai tifosi e alla città che meritano di più: meritano che le due maggiori squadre di Firenze, la maschile e la femminile, siano costruite col reale intendimento di competere con le forze più grandi, sia del nostro campionato sia d'Europa. A questi tifosi sempre vicini e partecipi, capaci di riempirti di attenzione e amore, la società deve dare squadre di spessore e qualità. E non false illusioni”.
No comment, appunto. Siamo perfettamente allineati, dunque, maschi e femmine. Una cosa va riconosciuta a questi Della Valle. Dopo il fair play a tutti i livelli possono dire di aver attuato anche la parità di genere: braccini al maschile, braccini al femminile. Titoli rigorosamente zero.

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