Siamo una tifoseria unica al
mondo. Trovatene un’altra che gioisce per le cessioni, piuttosto che per gli
acquisti.
Mario Gomez Garcia non è più un
giocatore della Fiorentina. Il Wolfsburg alla fine se l’è portato via, per 5
milioni di euro, di cui la metà spettano al Besiktas secondo gli accordi presi
l’anno scorso con il club turco nella prima fase dal tentativo di sbolognamento
del Torero, diventato improvvisamente
ingombrante, inutile, insopportabile.
Siamo fatti così. A rileggere le
cronache di tre anni fa, quando Supermario
arrivò dal Bayern di Monaco pagato a peso d’oro, dovrebbe risaltare adesso evidente
la sensazione di fallimento complessivo insita in questa vicenda. Siamo l’unica
squadra al mondo che è riuscita a non far segnare Mario Gomez, mentre la
Germania campione del mondo continua ad affidargli la maglia di centravanti
titolare della Mannschaft.
Siamo riusciti a darlo via alla
fine rimettendoci, e per di più dovendo fare a mezzo di questa rimessa con un terzo incomodo, che non
solo con lui ha vinto un campionato nazionale (chissà cosa si prova, sensazione
a noi ignota…..) facendogli segnare altre 26 reti in 33 partite (se le sogna Kalinic,
anche nella prossima vita……ah, già, ma dice che il campionato turco a confronto
al nostro è una cazzata…..), ma che l’ha fatto senza rimetterci una lira
(turca) ed anzi mettendosi in cassa molti euro. Il 50 % dell’affarone made in
Corvino & C.
Sostituti? Per ora, zero. C’è di
che battersi la testa al muro, è dai tempi di Chiarugi sostituito con Sormani
che non si fa una boiata del genere. Macché. Firenze in festa. Tra due giorni
comincia un campionato per il quale siamo attrezzati in attacco con una punta e
mezzo. E noi si fa festa.
Forse, e lo diciamo consapevoli
di poter scatenare quella parte di Firenze che ogni giorno ringrazia Dio di non
dover tornare a Gubbio, il problema della Fiorentina degli ultimi quattordici
anni non è stato Mario Gomez, o chi per lui e prima di lui. Non sono stati
nemmeno Vincenzo Montella e Paulo Sousa, gli unici due allenatori al mondo che
non hanno saputo cosa farsene del bomber tedesco.
Il problema della Fiorentina si
chiama Diego Della Valle. Per fare l’imprenditore in un determinato settore
bisogna capirci qualcosa, in partenza. Il discorso è tutto lì.
(*Addio Torero)
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